Betz’s Trick or Treat

Il trucco di Betz

 

 

ovvero:

 

perché a certa gente interessa tanto Betz, mentre ai cowboy interessa pochino?

La volta scorsa vi ho parlato della superficie magica, e della energia cinetica trasportata dal vento.

Il teorema di Betz, ci dice quale è la potenza massima che possiamo estrarre,nell’ipotesi che:

 

1)l’aria attraversi la superficie magica e ne esca rallentata

2)nella superficie magica ci sia un attuatore qualsiasi, che trasformi l’energia cinetica dell’aria in lavoro meccanico.

 

I più volenterosi (e studiosi) possono dare un’occhiata alla dimostrazione; i mandriani come me la possono saltare:

approfondimenti_Zanichelli_Pidatella

 

Il teorema di Betz ci dice che al massimo, noi potremo convertire in lavoro il 59% dell’energia cinetica del vento che attraversa la superficie nella quale è presente l’attuatore.

 

Quindi possiamo aggiungere alla nostra formuletta un ulteriore coefficiente pari circa a 0,6, che rappresenta il limite imposto dal teorema di Betz all’energia che posso estrarre dal vento.

 

Svolte le moltiplicazioni e usato 1,2kg/mc come densità dell’aria, avrò:

 

p=0,36v^3

 

Nella superficie magica ci può essere, ad esempio, un rotore eolico con un numero qualsiasi di pale, al limite anche infinito.

Anche nella realtà abbiamo rotori con un numero di pale molto variabile; basta cercare con Google “rotore eolico” e andare a vedere le immagini.

 

Il teorema di Betz, declinato nel caso dei rotori eolici, mi dice quindi che potrò convertire al massimo il 59% dell’energia cinetica del vento che attraversa la superficie dell’attuatore, che nel caso dei rotori eolici, è la superficie spazzata dalle pale.

 

Alcuni sostengono che il limite di Betz si enunci allo stesso modo anche per i Kitegen, ossia che potrò estrarre il 59% dell’energia che attraversa l’area spazzata dal Kitegen. Siccome il Kitegen durante le sue evoluzioni, spazza una grande area, secondo alcuni, il Kitegen potrà estrarre il 59% dell’energia del vento su questa grande area (e la produzione si impenna!).

Ma, udite udite, altri fanno di meglio: bufala per bufala (cercate nella pagina linkata “Il limite di Betz“), arrivano a sostenere che il KiteGen genererebbe molto di più,  supererebbe lo stesso limite di Betz (e la produzione scavalla!!)

 

Impossibile.

Impossibile persino che gli si possa applicare Betz al percorso effettuato, figurarsi superarlo. Ma andiamo con ordine:

La legge di Betz presuppone che in ogni momento, tutta la corrente d’aria che io considero, attraversi l’attuatore e ne esca rallentata

 

Questo è verosimile nel caso di un rotore eolico che si muova con una velocità di rotazione sufficientemente elevata. In questo caso, la velocità dell’aria a monte e a valle della superficie spazzata dalle pale, è sufficientemente omogenea in tutta la superficie della corrente di vento che stiamo considerando (più in basso c’è un disegnino…).

In questo caso possiamo legittimamente considerare la superficie spazzata dalle pale come la superficie della macchina alla quale applicare il teorema di Betz.

 

Nel caso del Kite, il vento è perturbato e rallentato solo nel Kite e in un suo piccolo intorno. Nel resto della superficie “spazzata” dal Kite, il vento è del tutto imperturbato.

 

In questo caso, il teorema di Betz si applica solo alla corrente d’aria che incide sul Kite in movimento, si espande intorno al Kite, rallenta e poi procede.

 

Se non ci fosse il Kite, questa corrente manterrebbe esattamente la stessa sezione trasversale del Kite. Quindi possiamo pensare che prima di essere perturbata, tale corrente abbia esattamente la stessa sezione trasversale del Kite. Questa è quindi l’area della corrente di vento che dobbiamo considerare, per applicare il teorema di Betz al Kite: l’area del Kite.

 

Applicare Betz all’area spazzata dal Kite, come si farebbe con i rotori eolici, è sbagliato.

 

A noi vaccari, il teorema di Betz interessa pochino, perché in fin dei conti non ci cambia gli ordini di grandezza del problema. Introduce giusto un fattore 0,6.

Ad altri, il teorema di Betz interessa molto, ma lo applicano sempre in maniera erronea, all’area spazzata dal Kite nelle sue evoluzioni. In questo modo ottengono previsioni di resa uno o anche due ordini di grandezza superiori alla resa effettiva di un KiteGen (per non parlare di quelli che fanno gli stessi conti sostenendo che l’area percorsa è l’area spazzolata -quindi come si trattasse della stessa area interessata da una turbina, primo miracolo, a cui però, come secondo miracolo, non si applicherebbe più il limite di Betz, moltiplicando arbitrariamente il conto già astronomico di suo)

 

Once again: who cares about Betz? La parte predominante dell’imbroglio, infatti, è proprio nel concetto di “area spazzolata”…

 

il concetto di base è che la velocità del vento a monte della superficie di Betz deve essere tutta uguale a V1 su tutta la superficie.

 

Analogamente, la velocità del vento a valle della superficie di Betz deve essere tutta uguale alla velocità più bassa, ovvero V2.

 

Basta guardare il disegno:

BetzTrick

Se ho un rotore monopala fermo o quasi, il discorso sulle velocità del vento in ingresso e in uscita è vero per l’aria che colpisce la pala, e non per il cerchio descritto dalla pala – è una cosa verificabile con un semplice anemometro – quindi la superficie di Betz nel caso di monopala quasi ferma è…la pala stessa.

 

Se la stessa pala girasse a 100 giri al secondo, con velocità periferiche mostruosamente più veloci del vento, mi troverei ad avere un flusso di aria dove la velocità:

 

vale V1 su tutta vena fluida prima della superficie descritta dalla pala,

e vale V2 su tutta la superficie dopo.

 

Quindi in questo caso l’area spazzata (dalla pala) ha i requisiti per essere superficie di Betz.

Un anemometro è sufficiente a dimostrarlo (come per certi altri claim basterebbe un calorimetro anziché conteggi particolari, ma ancora non piove, quindi questo lo rimandiamo)

 

Il Kite si muove descrivendo una superficie anulare ortogonale al vento. In tutta questa superficie V1(in)=V2(out) eccetto in un intorno del Kite. Si verifica sempre con un anemometro.

 

Posso solo applicare Betz alla vena fluida che colpisce il Kite. Il Kite, in se, può scatenare tutti gli effetti che vuole, ma non può fare di più di quanto previsto da Betz per la vena fluida che colpisce il Kite.

 

Analogamente, si verifica con un anemometro che prima di un rotore eolico che gira veloce, V=V1 in tutta la vena in entrata, e V=V2 in tutta la vena in uscita. Quindi si può applicare Betz alla superficie spazzata dalle eliche. Caso più unico che raro.

 

Immaginiamo il Kite come un aliante che teniamo al guinzaglio e ruota in cerchio o disegnando degli otto.

L’ aliante si muoverebbe ad alta velocità sulla circonferenza provocando una spinta verso l’alto dell’ala, la quale ala, per come è costruita, tende ad allontanarlo da noi che lo teniamo.

 

La potenza massima che posso estrarne è data dalla velocità con cui cerca di allontanarsi nella direzione del vento, moltiplicato per la forza di trazione.

 

Il massimo si ha quando l’aliante si allontana ad 1/3 della velocità reale del vento (questo fattore torna spesso, c’è già in Betz, anche se who cares about Betz?).

 

Ora, il trucco vero è che la storia di Betz è solo fumo negli occhi: un aquilone, che comunque può fare un lavoro che produce energia, non ha speranza di fare più di tanto perché l’area spazzata non è un concetto fisico – l’imbroglio vero è soprattutto lì: i KiteGenari farlocchi aumentano a dismisura sia l’area veramente utile che l’enhancement factor.

Utilizzando due fattori moltiplicativi arbitrari si arriva dove si vuole.

Il Kite assomiglia a una pala di un rotore fermo o quasi. Nel caso del Kite, il vento è perturbato e rallentato solo nel Kite e in un suo piccolo intorno. Nel resto della superficie “spazzata” dal Kite, il vento è del tutto imperturbato. . un po’ come se avessi un rotore eolico con una sola pala, strettissima, e che gira pianissimo, Chi si sognerebbe mai di applicare la legge di Betz all’area spazzata da un rotore del genere?

E se il rotore eolico con una sola pala, strettissima, e che gira pianissimo,lo metto su un carrello che trascino in giro per l’anello di un’arena? Chi si sognerebbe di applicare la legge di Betz addirittura all’intero circuito che percorro? E chi mai vorrebbe sostenere che, anzi, potrei prendere tutto il percorso e da esso estrarre persino di più di quel che limiterebbe Betz?

Ci vogliono bufali di razza, per fare certe mozzarelle

19 thoughts on “Betz’s Trick or Treat

  1. Volevo aggiungere che se il kite compie il suo percorso anulare a velocità elevatissime, può darsi benissimo che, come per una pala eolica, egli si trovi a perturbare una vena fluida più larga della sua superficie. Potrei sempre verificare tutto questo con un semplice anemometro.

    Per arrivare però a perturbare tutto il percorso anulare, costantemente, il kite deve muoversi molto, molto rapidamente.
    Ad esempio, l’estremità di una pala eolica, con un vento a 10m/s, si muove a velocità di circa 100m/s.

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    • Ma poi il Kite, nel fare i suoi anelli, non sarebbe pure in fase ascensionale? Cioè, non stiamo a guardare solo il cerchio che percorre il rotore, qui. Sarebbe come se di un elicottero che sale in verticale si dicesse che guadagna infinitamente se, trovata una corrente ascensionale, salisse “a tornanti” anziché in linea retta….A me pare una minchi@t@ pazzesca.

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  2. Questa dell’elicottero non l’ho capita.

    Devo esporre una lagnanza, che difatti qui di seguito brevemente espongo.

    Io di tutti questi conti non ne capisco un fico, e quindi -se c’è indicazione di elevato Bamboozlement Efficiency Coefficient- vado sulla semantica.

    Intanto vorrei sapere come mai ancora non è stata accertata la potenza necessaria a far planare la tavola da kitesurf alla velocità in cui va, la quale è nei dintorni dei cento chilometri all’ora, essendo il Vento Vero circa la metà. Semanticamente è un punto sensibile perché è lì che il futuro inventore si è fulminato, a vedere questi farfalloni andare avanti e indietro velocissimi.

    Forse era tanto tempo fa, che i kite erano a due funi, o guardava da lontano che non vedeva che i kite moderni ne hanno tre, quattro, e anche cinque.
    C
    “Chissà come mai non ne hanno tre, quattro, e anche cinque”, deve essersi chiesto nel profondo dell’animo, per rispondersi tosto “si vede che non servono”; e di lì gli è partita una bambola che avrebbe steso chiunque altro, salvo forse un altro famoso Inventore di contraptions, l’ Inossidabile A.R.

    Per cui, se si dimostra che i kite da kitesurf, che hanno area distesa in piano nei dintorni di 15 m^2, producono poche centinaia di watt per metro quadrato, di potenza meccanica impiegata direttamente e con la risultante di tutte le forze orientata favorevolmente, una volta scontati i rendimenti conversione energia e i tempi di rientro, pur facendo grazia dei tempi di guasto (oltre settanta sottosistemi, molti dei quali critici!), non c’è più aria per gonfiare questo Castello.

    Ma, dicevo, come mai i kite moderni non hanno due sole funi? Quello del record del mondo per esempio ne ha tre.
    E come mai, se più funi è meglio, quello del record del mondo non ne ha cinque?
    Perché per quello del record del mondo è necessario e sufficiente massimizzare la velocità in condizioni molto precise, mentre per impieghi più generali si può preferire maggiore manovrabilità, o maggiore adattabilità alle varie andature e velocità del vento, insomma dipende dal Profilo di Impiego.

    Ohhh!

    E qual è il comando più importante per l’adattabilità al variare delle condizioni?
    Il comando più importante per l’adattabilità al variare delle condizioni è l’ Alzo!

    Ehm

    Il comando più importante per l’adattabilità al variare delle condizioni, volevo dire, è quello che varia l’Angolo di Attacco. Il quale AdA, per massimizzare le prestazioni, specialmente su ali ad elevata Efficienza Aerodinamica, deve poter essere regolato con precisione intorno al grado; e con questo Kitegen col suo AdA fisso si perde il più ed il meglio.

    La lamentela che introducevo è la seguente:
    come mai non fanno più delle rassegne stampa esilaranti come quelle di una volta
    (http://www.webalice.it/marioburzio/istituto_comprensivo_venasca/istituto_comprensivo_venasca/sm_piasco/a.s._2010_2011/melissa_vassallo_kite_gen/kitegensullastampa.pdf)?

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  3. A
    “una volta scontati i rendimenti conversione energia e i tempi di rientro”
    adde:
    “ed il cubo del coseno dell’angolo tra vincolo e direzione del vento”;

    la quale aggiunta mi porta ad aggiungere che siccome è bene che l’angolo sia zero,
    anzi
    sarebbe bene che l’angolo fosse zero, ma non si può perché se no in Alta Quota non ci arriviamo mai, eccetera.

    N

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  4. Signor Cowboy,
    tutto quanto ha scritto è destituito di fondamento!
    Il Signor Giancarlo Abbate, Consulente Scientifico di Kitegen, il 9-11-2013 scrive che
    “… vedrà il KG “funzionare” e produrre energia (seriamente, non le piccole quantità per i test) tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015 …” [1].
    Non so quanto credito dargli, in quanto più sopra, il 26-9-2013, aveva scritto:
    “… L’inizio della produzione industriale su piccola scala (50 macchine da 3 MW in 8-10 mesi) è programmato per questo autunno …”.
    Come vede dunque, Signor Cowboy, il kitegen funziona perfettamente, alla facciaccia del suo Betz.
    Immagino che lei non avrà difficoltà ad accedere allo storico di produzione della magnifica macchina, cambio di paradigma eccetera, ma per risparmiarle il tempo glielo dico io, tirando ad indovinare come mio solito spesso prendendoci: zero macchine installate, zero energia prodotta.

    Saluti

    Il Web Reputation Agent di K.gen

    ———————
    1: http://www.imille.org/2013/09/energia-eolica-ad-alta-quota/, ultimo commento a oggi.

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    • il kitegen funziona perfettamente

      Certo, siamo qui apposta a dirlo, io, lei e Giancarlo.
      Difatti il mondo è pieno di KiteGen (molto Kite e poco Gen), che svolazzano allegramente anche a quote medio basse, soprattutto nei fine settimana o quando le scuole siano chiuse, se il tempo è bello e tira vento. Però di solito ci giocano i bambini.
      🙂

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  5. Signor Cowboy lei non ci crederà,
    ma secondo me ha messo le mani in un

    ehm

    stavo per dire una parolona, diciamo dunque che ha messo le mani su qualcosa di indicibile.

    Guardi qua (http://www.webalice.it/marioburzio/istituto_comprensivo_venasca/istituto_comprensivo_venasca/sm_piasco/a.s._2010_2011/melissa_vassallo_kite_gen/kitegensullastampa.pdf, pag 17, grassetto mio):
    “… L’Ente di controllo americano che monitorizza gli uragani sta valutando l’idea di utilizzarlo [il Kitegen] per contrastare la tempesta o per spostarla in aree lontane dai centri abitati, mente l’Esa (Agenzia spaziale europea) pensa a impiegarlo quale fonte energetica per le missioni su Marte …”.

    Sticazzi! Spostare le tempeste! Uau! Credo non sarà fuori luogo sottolineare le capacità antimissile del sistema.
    POTREBBE INTERCETTARE IN VOLO MISSILI SOPRAGGIUNGENTI A 1000 METRI AL SECONDO!
    Link a richiesta, cambiamo discorso.

    Questa rassegna stampa qui sopra è ricca di

    ehm

    stavo per dire un’altra parolona, diciamo dunque di informazioni esilaranti, appena finisco di aggiornare il dossier sugli avvistamenti di Aquiloni Energetici in volo ne espungo qualcuna; aggiornare il dossier è faccenda di un attimo, mi son fatto fare un timbro a data con una cifra in più: zero. Inchiostra e timbra, tump-tonf, tump-tonf, in dieci minuti mi avvantaggio fino alla fine del mese.
    A volte mi sembra di essere anche più ganzo di Nostradamus, fin’ora ho indovinato sempre, salvo una volta … ah che ricordo! Una dimostrazione di volo “perfettamente riuscita”. Io ero lì, con l’elmetto bianco in testa, e ho visto solo un aquilone infrenarsi negli alberi lì intorno. Per un certo periodo ho pensato che “perfettamente riuscita” fosse una bugia, ora invece penso che sia solo questione di definizioni.

    Comunque ibidem, pag. 6, c’è un’altra minkià interessante previsione:
    “…
    Il risultato economico [dell’esercizio di Kitegen] sarà quindi un costo dell’elettricità prodotta stimato in soli 1,5 euro al MegaWattora, cioè in appena 0,15 centesimi di euro (meno di 3 Lire) il kWh …”.

    Se ce n’è!
    Di polli, dico.

    Poi se mi viene bene riporto qualche bel Discorso Scientifico -con i grafici, le somme vettoriali, le quazioni della reodinamica- di quelli fatti da qualche Luminare a sostegno di queste minkià interessanti potenzialità.

    Ah, Il dirigibile rimorchiato, non l’ho ancora detto?
    Ehhh, è una storia lunga

    mette sete

    Saluti.

    Il Web Reputation Agent di K..gen, per Nomina Generalizia.

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    • Spostare gli uragani??

      Ma perché no, se c’è gente dispsta a bersi che con haarp li si possono creare (e pilotare), che una vaporella o una stufetta possano essere ordigni nucleari, che ci sia chi è in grado di prevedere il futuro, che sia possibile trovare oggetti perduti attraverso una foto o un disegno dell’oggetto in questione, (ecc. ecc.)

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    • “L’Ente di controllo americano che monitorizza gli uragani sta valutando l’idea di utilizzarlo per contrastare la tempesta o per spostarla in aree lontane dai centri abitati, mente l’Esa (Agenzia spaziale europea) pensa a impiegarlo quale fonte energetica per le missioni su Marte”

      Pensavo scherzassi, invece c’è scritto davvero – pagina 17, Airone 2006, di P. Simoncelli.
      Qualcuno ci avrà mai creduto o ci crede ancora? Scommetto di sì, persino dopo nove anni e anche se non esiste una sola “centrale a Kite”, fuori dal mondo dei sogni, che faccia davvero qualcosa.
      Daiquiri per tutti, al mare ma rigorosamente in alta quota.

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  6. Vede anche lei, Cowboy,
    le somiglianze con la vicenda Ecat?
    I continui rinvii, le impossibilità fisiche del trovato di un geniaccio, i Professori ed Esperti che ne han tessuto le lodi e non trovano lo spunto per ritrattare …

    Nella rassegna stampa citata, pag. 40, o nell’originale https://groups.yahoo.com/neo/groups/petrolio/conversations/topics/4464
    può leggere -oltre ad uno spericolato esercizio di cerchiobottismo- quanto segue:

    … datemi il credito di più di 25 anni di lavoro nel campo della
    ricerca e sviluppo. Datemi credito di decine di progetti di sviluppo e
    prototipazione di vari aggeggi e processi […] Dato tutto questo, mi attribuisco
    una minima capacità di valutare (dite pure anche “fiutare”) quando un’idea
    è buona e quando non lo è.

    Fatemi dire allora che l’idea di Massimo Ippolito non è solo buona, ma è
    assolutamente la cosa migliore che abbia mai sentito in campo energetico
    fino ad oggi. Con tutta la buona volontà non riesco a trovarci un difetto …
    “.

    Che un aquilone NON PUÒ volare sopravvento al suo punto di vincolo, dovrebbe essere evidente a chiunque; che questo fatto mina alla base tutto il concetto, anche.
    Questo è il fenomeno che vale pena indagare: che Professori ed Esperti sono vulnerabili come l’ultimo degli ignoranti all’imbonimento; non li protegge né l’intelligenza né l’istruzione.

    La via di uscita è lineare: confessione (a sé stessi soprattutto) di esser caduti nell’abbraccio di Gatto e Volpe, ed espiazione -o catarsi, la quale potrebbe consistere nel raccogliere i più significativi dei propri interventi a favore della ciofeca e ritrattarli; denunciare come false ed infondate le proiezioni e previsioni di energia pulita ed abbondante basate sul niente, come per esempio quella del Consulente Scientifico di K.gen più sopra riportata.
    Non fare questo a mio avviso equivale a mantenere puntata in direzione sbagliata la buona volontà, l’intelligenza e la capacità operativa di chi -commettendo (scusabilmente?) fallacia ad auctoritatem- è stato indotto a credere che questo sistema funzioni.
    Vuol dire distruggere l’autorevolezza -if any- della Autorità; giustifica la reazione di chi rifiuta la scienza via un meccanismo molto semplice: “hai detto una minkiata – tu dici minkiate – qualunque cosa dici è una minkiata – le associazioni delle quali fai parte sostengono minkiate”.

    Come fa, uno a non sentirsi tremare le vene dei polsi a questa potentissima minkiata:
    … The ropes will never experience dramatic variation in load, because the best control algorithm we tested work with constant forces … [1]

    E incolpare il Gomblotto dell’insuccesso della minkiata è ulteriore prova -indiziaria, almeno- che proprio di minkiata si tratta:
    … credo sinceramente che molti player del mondo dell’energia temano l’avvento della nostra tecnologia, che potrebbe mandare in pensione le loro, e ci boicottino con tutti i mezzi … [2];
    … Il problema maggiore che l’azienda ha incontrato finora però non è di natura ingegneristica, ma è la corruzione …” [3].

    ————————
    1: http://europe.theoildrum.com/node/5538#comment-516925;
    2: http://www.qualenergia.it/articoli/20121001-kite-gen-gli-aquiloni-eolici-che-vogliono-salvare-l-alcoa;
    3: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09/20/alcoa-terzo-pretendente-e-kitegen-produrre-alluminio-utilizzando-vento/357330/.

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    • credo sinceramente che molti player del mondo dell’energia temano l’avvento della nostra tecnologia, che potrebbe mandare in pensione le loro, e ci boicottino con tutti i mezzi

      In effetti, è un refrain classico di tanti illusionisti ed illusi:

      – “Perché nessuno ne parla di (o perché nessuno fa niente di fronte a) questa grande verità?”
      – “Perché ci boicottano”.

      Chi e come farebbe ad imporre un simile silenzio globale nonostante gli indiscutibili vantaggi di quanto dichiarato se fosse vero, di solito resta un mistero.

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  7. Una novità
    di qualche mese fa:
    http://www.radio24.ilsole24ore.com/programma/smart-city/trasmissione-aprile-2015-210216-gSLACTZo7

    Già costruite circa dieci Power Wing, che vengono usate tutti i giorni per fare dei test!

    zum zum zum zum zum “Dove e quando avverrà il primo lancio di questa struttura?”
    zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum
    (purtroppo non è stato possibile eliminare il rumore di fondo dei violini, ma nella trascrizione per i posteri non mancheremo di filtrarlo)
    zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum
    “”E’ questione di settimane, giorni, ore, infatti prevediamo per la fine dell’estate – inizio autunno l’installazione di questa macchina in provincia di Torino … zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum
    ultima possibilità per chi volesse partecipare al progetto (incomprens) proprio in questi giorni stiamo deliberando un aumento di capitale …”.zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum

    ——————————
    A tutte le unità di detrazione, attenzione
    DEFCON 4 in tutta la provincia di Torino per aquiloni di trenta metri in volo, non esporsi -ripeto: NON esporsi- e riferire immediatamente.
    NON E’ UNA ESERCITAZIONE!
    Trasmettere in copia alle postazioni di contraerea per opportuna conoscenza.

    Ten. F. Allace.

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    • -“Soldato” CimPy, comandi!

      -Parli, ‘soldato”

      -Ecco, sig. Tenente, noi a Torino ci siamo stati….

      -“Noi”, “soldato”?

      -Signorsì, Signor Tenente….Comandi!

      -rmmnpf…almeno “voi”, “sodato”, siete più educato del Sergente….Avanti, “soldato”, spiegate il “noi”

      -Ecco, Signor Tenente, si tratta del Plotone IbeC…

      – Eeh?! Un INTERO Plotone a Torino?? MACCHEMMINKIA AVETE NELLA TESTA?? S’ERA DETTO “DEFILATI”!! S’ERA DETTO “SENZA FARSI SCORGERE!!”…

      -Co…Co..Comandi….?!…

      -Eppoi cosa?

      -?…Co..co…

      -Seee,”chicchirichì”…Dopo “Comandi”, cosa deve aggiungere?

      -…Signor Tenente!!

      -Esatto. E quindi, prosegua…

      -Ecco, Signor Tenente, il Plotone degli IbeC sono una dozzina o tredicina -noialtri non siamo superstiziosi, ma ad alcuni piace dire dodici, altri quattordici; alcuni sotto le scale non passano, altri se vedono un gatto gli sparano pure se non è nero, sta fermo, si scalda a elrttricità, sbuffa vapore…

      -SOLDATO!

      -COMANDI!

      -Arrivi al punto, per pietà

      -Ecco, Signor Tenente, gli Ibec, 12 o 14 o qualcuno di più (a seconda che si contino affiliati e superstiziosi, anche 50 volte tanto), sono sempre in disguise per cui non se n’è accorto nessuno, nemmeno il Caporale – che infatti ronfava sereno in piazza a Torino…

      -EHH?!! RONFAVA??!!..

      -Comandi…

      -DICA!, Cioè, dica, “soldato”, dica…

      -Ecco, Signor Tenente, gli IbeC sono specialisti, non è colpa del Caporale e nemmeno del Sergente; che poi faceva anche caldo e conciliava il sonno, dopo pranzo, una normale libagione, con le razioni K, e…

      -RRRMMMRRGGHHH!!

      -Comandi… volevo dire…Ecco, Signor Tenente, il punto: a Torino non ci stanno vele.

      -…..!!

      -Comandi. Non ci stanno vele, nemmeno aquiloni normali, solo un venditore di palloncini e un truccabimbi in piazza…

      -….!!

      -Comandi. Abbiamo interrogato anche psssanti a caso e il truccabimbi e forniscono tutti la stessa versione…

      -….!!

      -Comandi. Dicono tutti che l’unica cosa che hanno visto volare sono i passeri…

      -….!!

      -Comandi….Co…Co…chicch… Ehm…Signor Tenente?…

      – Un plotone. UN INTERO PLOTONE DI IBEC…UN COSTO STIMABILE IN NON MENO DI UN MIGLIONE DI EURO AI PREZZOLATI DISGUISI

      -Comandi….in disguise…forse la mia pronuncia non è perfetta e l’ha tratta in inganno…

      -SOLDATO, PORCAPALETTA!! UNMIGLIONE DI OPERAZIONE, DEFCON 4 SU TUTTO IL TERRITORIO E PER COSA?? PASSERI??…

      -…però il truccabimbi era bravo, e sapeva anche barzellette carine….Signor Tenente, che è quello sguardo? Perché il badile? Signor T…

      [Tonfo. Buio]

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  8. Non capisco come si possa prendere in giro la Green Economy e i suoi portentosi mezzi di produzione. Sparate pure con la vostra contraerea, tanto gli aquiloni sono fatti con il grafene e se ne infischiano di voi e delle vostre pallottole. Inoltre, migliaia, forse milioni di ali volanti, ci proteggeranno dagli UFO.

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    • “migliaia, forse milioni di ali volanti, ci proteggeranno dagli UFO”

      E, dopo questo, non servono altri commenti da parte della contraerea.
      Grazie per essere passato, porta i nostri saluti ai Difensori della Terra Contro gli Invasori Alieni: noi vaccari alle nostre mucche ci teniamo.

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